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Recensione The Handmaid’s Tale 4×07 – Home

Giuro che se me lo avessero detto non ci avrei creduto. Ormai ero convinta che avremmo visto June fuori da Gilead forse nel finale di serie. Invece, la 4×07 di The Handmaid’s Tale ci porta proprio dove dovremmo essere, sia mentalmente che fisicamente.

L’episodio è molto introspettivo, come sempre ultimamente, ma decisamente molto toccante. Abbiamo avuto la conferma di una cosa che dico ormai da tempo: Gilead cambia le persone. Le rende diverse. Piene di rabbia. Desiderose di vendetta. Prove di emozioni positive. In questo episodio, finalmente, abbiamo avuto un quadro più chiaro del cambiamento di June.

Ritorno alla normalità

June ritorna alla normalità. Una normalità che non vede più da 7 anni, che non conosce più, nella quale non si ritrova. Non trovandosi più costretta nelle vesti e nelle abitudini che Gilead le aveva dato, June vede troppo spazio intorno a sé ed inizia a mostrare una sorta di agorafobia. Troppe scelte, troppe libertà, troppe cose a cui non è abituata. Può fare la spesa senza bisogno di rimanere in silenzio. Può leggere le etichette dei cibi, può scegliere di comprare delle semplici patatine in busta.

Tutti questi gesti, che noi vediamo come normali, per lei sono parte di un retaggio antichissimo che probabilmente non ricorda più. Per quanto June abbia combattuto per tornare a questa normalità, ora non sa come muoversi. È spaventata, e questo è comprensibile. Deve riappropriarsi di sé stessa e di quella vita che ormai è stata stralciata da una parentesi di 7 anni fatta di soprusi e torture.

Non è semplice riacquisire delle abitudini. Già non lo è normalmente, ma con un trauma così grande alle spalle credo sia letteralmente impossibile. E June ha vissuto un vero e proprio trauma. Ha vissuto per 7 anni in una dittatura teocratica dove era considerata meno di un oggetto.

Un primo assaggio di vendetta: l’incontro tra June e Serena

Parto con dire questo: adoro le scene tra June e Serena. Sarà che Elizabeth Moss e Yvonne Strahovski sono due veri mostri di bravura ed espressività, quindi la chimica tra di loro è super potente. Quando una sola delle due è in scena buca lo schermo, ma quando sono in due è una specie di catarsi. In questo episodio avviene un primissimo confronto tra June e Serena. Sinceramente avrei immaginato che accadesse più in là, ma non l’ho trovato forzato.

Erano anni che speravo in un primo assaggio di vendetta. Molte delle scene in cui June subiva le angheria di Serena Joy Waterford speravo che reagisse. Ovviamente June era troppo intelligente per reagire, sapendo a cosa sarebbe andata incontro. Ma nelle ultime stagioni il suo personaggio è cambiato tantissimo, fino a raggiungere, ora, il suo culmine.

Il loro confronto, in cui Serena continua a pregare e a parlare di Dio davanti ad una donna distrutta dal sistema che lei ha contribuito a creare, fa venire i brividi. Serena non è un personaggio buono o cattivo, è semplicemente convinta di quello che fa. Il che, probabilmente, è peggio che essere un semplice villain.

Nel corso delle stagioni, ho pensato più volte che potesse esserci una sorta di redenzione per lei. Che magari avrebbe capito che i diritti umani sono qualcosa di fondamentale. Che forse avrebbe imparato che il Dio a cui si rivolge vorrebbe amore e non distruzione. Invece, alla fine, ho potuto constatare semplicemente che Serena non può e non vuole uscire da quegli schemi mentali in cui viaggia. Lei è convinta di essere nel giusto, abbraccia la sua fede malsana e contorta e pensa che con una preghiera possa avere perdono per tutto il dolore che ha causato.

Quando, a fine episodio, torna da Fred non lo fa per amore, ma solo per puro e semplice egoismo mascherato da sottomissione. Fred ormai non è più quel personaggio carismatico (e stron*o) delle scorse stagioni, ma è quasi una macchietta in preda ai sensi di colpa. Lungi da me voler dire che Fred sia buono, ma come ha lui stesso sottolineato, la persona più manipolatrice tra i due è Serena. E chissà cosa avrà in mente.

June è davvero peggiorata?

Ma veniamo al nocciolo di questo episodio, ciò che tutti stanno commentando dopo averlo visto. June è davvero peggiorata?

Abbiamo assistito ad un’escalation di cattiveria da parte sua, questo è innegabile. La rabbia l’ha pervasa completamente fino a farla diventare una persona diversa da quello che era prima. Ma è un male? È una colpa? No. June è una vittima. Anche se i suoi atteggiamenti nelle ultime stagioni non sono stati dei migliori, lei è vittima di un sistema che voleva azzerare la sua personalità, trattandola peggio di una bestia da macello.

In questo episodio notiamo come per lei sia difficile instaurare un contatto fisico con Luke. Ma dopo essere andata da Serena ed averle letteralmente vomitato addosso il suo risentimento, torna e ha con lui un rapporto sessuale che rasenta lo stupro nei confronti del marito. È una scena controversa e anche abbastanza difficile da guardare, per i miei gusti. E non voglio assolutamente giustificare June, perché mi sono sentita molto triste per Luke. Allora sono andata a documentarmi su come si comporta chi è vittima di abusi sessuali. Ovviamente non è una verità assoluta, ma senza il dovuto aiuto, una persona vittima di abusi sessuali può diventare abusante a sua volta.

Questo non giustifica June! Ma deve servirci per capire che, purtroppo, tutto quello che ha subito l’ha cambiata e ora, per lei, è perfino associare il sesso alla gioia e non alla violenza. Luke, da parte sua, sembra comprenderla e sembra cercare di starle vicino, nonostante tutto. Questo lo conferma di nuovo tra i personaggi che preferisco.

Per quanto riguarda, invece, l’atteggiamento di June nei confronti di Serena, non riesco a condannare June. Va bene, la rabbia va espressa fino ad un certo punto. Va bene, la violenza nei confronti di una donna incinta non è bella. Ma ci ricordiamo cosa ha fatto Serena a June? Nessuno sarebbe in grado di perdonare e lasciar correre. Anzi, egoisticamente, mi sarei aspettata che June ferisse la pancia di Serena in qualche modo. Oppure, e questo lo vedremo andando avanti, che June faccia di tutto per farle togliere il bambino una volta nato.

June è ormai una bomba ad orologeria. Una bomba che Gilead e i Waterford hanno costruito a puntino, senza volerlo, e per cui prima o poi pagheranno. L’alleanza con Tuello, che sembra ormai molto distante da Serena, potrebbe portare ad una pena durissima nei confronti dei Waterford. Anche se, purtroppo, credo che June tornerà a Gilead entro il finale di stagione, magari perché metteranno in pericolo proprio sua figlia Hannah.

A voi è piaciuto l’episodio? Fatemelo sapere nei commenti!

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