Recensioni, Serie TV

The Handmaid’s Tale 4×03 – The Crossing

Ed eccoci finalmente al terzo episodio della quarta stagione di The Handmaid’s Tale, The Crossing. Ad essere sincera, dopo aver finito di vedere il secondo non ho resistito e, a costo di andare a dormire tardissimo, ho guardato subito anche il terzo.

Se avevo giudicato positivamente i primi due episodi, è con il terzo che mi sento di dire che abbiamo raggiunto – di nuovo – livelli davvero superlativi. All’esordio (credo) di Elizabeth Moss come regista, The Crossing riprende finalmente i toni cupi e angoscianti a cui eravamo abituati. In un crescendo di ansia e di claustrofobia, l’episodio è un ritorno a quel clima malato che aveva accompagnato la prima stagione.

Il dilemma di June

June è ormai stata catturata. Non può fare nulla se non, ormai, rassegnarsi alla sua sorte. Consapevole che andrà incontro ad un destino poco piacevole, viene portata in una specie di purgatorio (rimanendo in tema religioso) in cui sembra che i detenuti debbano espiare i propri peccati attraverso orribili torture. Incontra di nuovo zia Lydia, che non vedeva l’ora di poterla rivedere e torturare. Facciamo qui la conoscenza di un personaggio sadico e malato, un dottore che con modi affabili sottopone June a torture fisiche e psicologiche pur di sapere dove si trovano le Ancelle scappate dalla fattoria dei Keyes.

June non cede, neanche davanti alle minacce di morte. Neanche dopo che due Marte vengono uccise davanti a lei. Neanche dopo essere stata rinchiusa in una gabbia piccolissima con dei piccoli fori per l’aria. Non cede. Lei è il Mayday. Lei è forte, combattiva, leale, pronta a morire per sfuggire a quell’inferno in terra. Ma poi accade qualcosa. Il Comandante Lawrence la avverte che avrebbero usato sua figlia Hannah contro di lei, per farla parlare, ma June non gli crede. Dopotutto, per Gilead, i bambini sono sacri. Tuttavia, Lawrence mette June davanti alla verità nuda e cruda, davanti a ciò che tutti abbiamo pensato in questi anni ma non abbiamo mai detto. Per Gilead nulla è sacro.

Non lo sono i bambini, non lo sono le Ancelle, non lo sono neanche i loro tanto decantati valori. L’unica cosa davvero sacra per Gilead è il potere. Subito dopo, infatti, a June viene fatta trovare sua figlia chiusa in una teca di vetro, intenta a giocare con una bambola. Alla vista dell’imminente pericolo per sua figlia, June cede e svela la vera posizione delle Ancelle. Questo compromette la sua integrità o la rende una persona coerente con sé stessa? Mettere in pericolo le Ancelle è stato davvero il modo per salvare una vita ancora più innocente? Non c’è una risposta, ma l’amore materno di June è il suo tratto più forte.

Due parole andrebbero spese, a mio avviso, anche su Hannah. Rivediamo la bambina dopo diverse stagioni, ormai cresciuta, e quello che ci sorprende più di tutto è la sua reazione davanti alla madre. Hannah non riconosce June, anzi, è spaventata da lei. Non sappiamo cosa le abbiano detto,. non sappiamo se abbia ancora memoria di sua madre e questo ferisce nel profondo. Ci chiediamo se abbia davvero bisogno di essere salvata, o se anche lei, come gli altri bambini, sia ormai interamente plagiata da quella società. Non potremmo fargliene una colpa, ma sarebbe comunque una cosa con cui dover fare i conti.

Mrs Keyes, un nuovo personaggio da aggiungere alla lista dei personaggi ambigui

In questo episodio, apprendiamo anche che Mrs Keyes sia stata presa in custodia dalle guardie del Governo. Questo lascerebbe intendere che non abbia tradito le Ancelle, che vengono infatti catturate dopo la rivelazione di June. Ma allora è un personaggio di cui possiamo fidarci? O è solo una trappola? Possiamo sperare che sarà anche lei, insieme a Lawrence, ad aiutare June nel suo intento alla fine di questa stagione?

Per quanto sia tornato al lato oscuro, sono estremamente sicura che Lawrence continuerà ad aiutare June e che probabilmente sarà la chiave di volta di questa stagione. Sono anche abbastanza sicura che Nick prima o poi si ribellerà al suo status, ma non è un personaggio che potrebbe farcela da solo senza aiuti.

Il passaggio a livello e Street Spirit dei Radiohead

Ed è sulle note di una canzone dei Radiohead che si chiude l’episodio. Un episodio tetro, triste, forte come un pugno allo stomaco, che rievoca sensazioni già provate in passato. June e le altre Ancelle vengono portate in una colonia in cui il loro scopo sarà quello di ripopolare in modo ancora più intensivo Gilead, dopo lo spreco dei bambini fuggiti.

Il colpo di scena, forse inaspettato, arriva sul finale. Il furgone su cui viaggiano si ferma ad un passaggio a livello nell’attesa del passaggio del treno, il conducente scende per andare in bagno e le Ancelle rimangono sole con zia Lydia sul furgone. Tutto d’un tratto, come fossero ormai d’accordo da tempo, colpiscono zia Lydia e fuggono. June, nonostante tutto, risparmia ancora una volta zia Lydia e inizia a correre con le sue amiche verso il passaggio a livello.

Alcune di loro vengono colpite dai proiettili dell’autista, mentre altre due rimangono uccise dal treno in corsa. Alla fine, con il treno ancora di passaggio che dà loro un po’ di vantaggio, restano solo June e Jeanine pronte a correre per fuggire di nuovo, lasciandoci ancora una volta in ansia per il loro destino. Ancora una volta nella speranza che questo incubo potrà avere fine.

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